I dati ufficiale sugli incidenti stradali diramati la scorsa settimana hanno evidenziato un calo delle vittime da incidenti in moto in base al periodo 2007-2011 che si era aperto con 1.540 morti per chiudersi con 1.088, un -29,3%, che inverte anche la tendenza del quinquennio precedente, dal 2000 al 2005, che invece aveva visto in crescita il numero dei morti passando dall’iniziale 1.378 a 1.505 alla fine del periodo, con un incremento di 127 vittime, +9,2%.
I dati sono diramati dall’Ancma. l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, in base a un’indagine dell’Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, sui dati Istat, che menziona 22.043 incidenti totali dell’ultimo quinquennio 2007-2011 di cui 6.403 in moto, il 29% del totale. Per le due ruote 452 vittime mortali in meno, con una diminuzione superiore alle altre vittime di incidenti stradali, pedoni compresi. Diminuiscono anche i feriti con un -17,1%, da 90.551 a 75.065, con un calo di 15.486 unità.
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Il calo dei decessi più evidente c’è stato nel 2008 con un -10,4%, poi è andato a -9,5% nel 2009, -8,2% nel 2010, e -5% nel 2011.
Per il 2012 l’Istat non sono ancora comunicato i dati, ma si possono abbozzare delle conclusioni con quelli raccolti dall’Osservatorio il Centauro – ASAPS in base alle comunicazioni della Polizia Stradale, ma che si riferiscono ai soli rilievi della Polstrada e dei Carabinieri nei fine settimana. I numeri al momento sono confortanti, per le due ruote si contano 348 incidenti mortali, 50 in meno rispetto al 2011 con un -12,6%. Inoltre, sottolineano all’Ancma, i dati sono parziali, e questo vuol dire che ci sono anche margini di miglioramento. Il presidente Corrado Capelli ha inoltre sottolineato che: “Questa inversione di tendenza testimonia che il nuovo concetto di mobilità inizia ad essere compreso da tutti i protagonisti della strada. La sicurezza è la nostra priorità, sia sotto il profilo normativo, sia per quanto riguarda la comunicazione. Ad esempio, con l’entrata in vigore della nuova Direttiva Patenti ci aspettiamo un miglioramento anche della formazione dei futuri centauri. Inoltre con le nostre pubblicazioni, il Libro Bianco, Eccellenza tecnologica e sicurezza della moto e Caschi e abbigliamento per la sicurezza delle due ruote, abbiamo voluto descrivere il settore e lo stato dell’arte proprio con l’intenzione di illustrare quanto è stato fatto e quanto ci sia da fare”.