Non sembra proprio l’anno giusto per il campione italiano di moto, e le cose non vanno bene nemmeno a casa sua, nella tranquilla Tavullia, che tranquilla non è proprio a causa di Valentino e di suo padre Graziano, stando alle citazioni in Tribunale dei suoi concittadini.
La famiglia Rossi è infatti accusata per il troppo rumore e il progetto non conforme alla legge della loro pista privata, la Biscia, dove vengono ospitati anche gli amici per corse e allenamenti su un toboga sterrato.
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E tra impennate, controlli e sbandate controllate con moto da ricupero, sembra che i Rossi e gli amici esagerino con i rumori, molestando così una parte degli abitanti. Già lo scorso anno cinque famiglie abitanti nei dintorni della pista privata fecero al TAR per presunta mancanza di conformità nel progetto che aveva comunque l’autorizzazione del Comune e della Provincia, vedendo respinte le loro richieste. Inoltre i cittadini avevano interpellato il TAR per l’inquinamento acustico, e su quest’ultima citazione il Tribunale Regionale ancora non si sarebbe espresso.
Ora però i vicini di casa hanno voluto coinvolgere anche la Procura di Pesaro, con una citazione penale per gli stessi reati ipotizzati l’anno scorso, e sembra che la famiglia Rossi dovrà comunque far qualcosa, almeno per quel che riguarda i rumori molesti.
Un test fonometrico della protezione ambientale regionale infatti, avrebbe confermato che in due punti della pista vengono passati, e anche di molto, i limiti di inquinamento acustico decisi per legge. Ma i vicini non sono ancora contenti e accusano il test di essere anche troppo morbido, in quanto la famiglia Rossi girerebbe in pista con scarichi non conformi alla legge ed esagerati, tanto da essere uditi ovunque.