Fonti non ufficiali, in particolare, sostengono che Fiat avrebbe abbozzato con il supporto di Mediobanca un piano di fusione con Psa Peugeot Citroën allo scopo di mantenere inalterata la struttura produttiva in Italia e, allo stesso tempo, salvaguardare l’occupazione di milioni di lavoratori.
Il suddetto piano, nel dettaglio, prevede a carico dei francesi il costo della fusione ottenendo però in cambio un cospicuo tornaconto: la sede della società frutto della fusione, infatti, verrebbe fisicamente collocata a Parigi ma, tuttavia, guidata da Sergio Marchionne.
Da un punto di vista finanziario, invece, si ipotizza che Fiat Group conferirebbe Fiat Auto, che rappresenta il 45% del fatturato totale, in Peugeot in cambio di una quota consistente nella nuova entità, circa il 40-45%.
Fiat Auto, secondo alcune stime realizzate da esperti del settore, ha un valore compreso tra i 2,5 e i 3 miliardi. Se il piano dovvesse andare a buon fine, quindi, Fiat diventerebbe azionista di una quota compresa tra il 40 e il 45% di una realtà che avrebbe un valore che si aggira intorno ai 6,5 miliardi.
Gli analisti, tuttavia, nutrono seri dubbi affermando che se queste sopra descritte fossero realmente le previsioni del piano di fusione abozzato da Fiat ci sono pochissime possibilità che la Francia acconsenta alla proposta.
Inoltre, anche qualora si scelga di entrare in trattativa, numerosi ostacoli potrebbero riguardare la ripartizione del controllo della nuova società poichè è difficile che la famiglia Peugeot possa accettare una quota di maggioranza.
Quel che è certo è che Il gruppo torinese sta cercando di creare soluzioni e opportunità per evitare di essere pesantemente colpito dalla crisi economica. Le immatricolazioni del gruppo Fiat in Europa, infatti, sono scese del 16,5% anno ma, tuttavia, la quota di mercato è salita al 9,1%. Con questi dati, dunque, Fiat mantiene il quarto posto nella classifica dei principali costruttori europei.