Poi c’è una fiscalità indiretta che pesa sui costi di mantenimento dell’auto. Si parte in particolare dall’inasprimento della tassazione sulle coperture assicurative di responsabilità civile, con le Province italiane, ed in particolare molte di queste, che l’anno incrementata al valore massimo loro concesso, pari a ben il 3,5%.
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Dulcis in fundo, la benzina, sempre più cara, risente della formazione del prezzo alla pompa dell’aumento delle accise da parte dello Stato, che nell’ultimo anno è avvenuto per ben due volte in corrispondenza di nuovi record dei prezzi di vendita presso i distributori.
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Di riflesso, considerando l’attuale scenario congiunturale e macroeconomico difficile, e tenendo conto del fatto che in Italia i redditi delle famiglie sono sotto pressione, è facile fare due più due e, quindi, rilevare un mercato dell’auto che è stagnante e che sta penalizzando le case automobilistiche italiane ed estere. Servirebbe di conseguenza che in Italia il Governo sull’auto facesse un passo indietro alleggerendo la fiscalità, oppure pianificando una efficace politica di incentivazioni al fine di sostenere il mercato.