Max Verstappen è sicuramente un pilota molto talentuoso, abbastanza aggressivo alla guida da risultare irresistibile. Eppure fino a questo momento non è mai stato sanzionato per la condotta al volante e rischia adesso di diventare un po’ pericoloso. Il banco di prova di quanto affermato sembra essere stato proprio il GP del Belgio.
In Belgio ci si aspettava una resurrezione Ferrari in corsa con la Mercedes per i primi posti del podio. Invece la storia da raccontare agli appassionati di F1 è un po’ di versa. Sul primo gradino del podio ci è finito Rosberg che ha voglia di tornare prima di subito alla guida della classifica iridata. Al secondo posto si è classificato Daniel Ricciardo, precedendo di pochissimo Lewis Hamilton che resta leader iridato. Delle Ferrari poche notizie: Vettel è sesto e Raikkonen chiude nono. Al quarto posto, a sorpresa c’è Hulkenberg con la Forse India, che precede il compagno di squadra Sergio Perez. Verstappen ha chiuso la gara in undicesima posizione ma tra tante polemiche.
Il giovane pilota della Red Bull non ha dubbi su quanto accaduto in gara e lancia un’accusa diretta alle Ferrari:
“Credo sia molto chiaro quanto successo in partenza, in frenata mi sono affiancato a Ferrari e Kimi Raikkonen ha continuato a spingermi verso l’interno. Vettel è andato addosso a Kimi e lui è andato addosso a me. È stata una grande sfortuna, non credo di aver nessuna colpa. Io sono stato vittima, loro mi hanno tolto spazio e mi sono venuti addosso. Loro sono stati aggressivi con me e mi hanno distrutto la gara. Io poi non volevo lasciarli passare perché mi avevano distrutto una gara.”
Non sono tardate le repliche dei ferraristi che ritengono di non averlo visto. In realtà molto più interessante è l’analisi di Wolff che ribadisce l’urgenza di correre ai ripari:
“Per lui è sempre… maximum attack. Max è una ventata di aria fresca, giovane, che mi piace molto. Non ha paura e neanche tanto rispetto, devo dire che mi ricorda Lewis, ed anche Ayrton Senna. E aggiungo che vedo alcuni suoi avversari che iniziano a pensarci due volte prima di provare a superarlo. Ma ho paura che un giorno possa finire violentemente contro un muro, perché è pericoloso. La FIA finora non lo ha mai penalizzato e l’unica reazione che ha dovuto subire è stato qualche momento di tensione nel briefing dei piloti, ed immagino che anche il prossimo per lui non sarà proprio semplice”.